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| Keywords: bell-tower belltower giffoni valle piana giffonivallepiana salerno italy outdoor ruins architecture Particolare del campanile del convento di San Francesco a Giffoni Valle Piana / Salerno, risalente alla fine del XIII secolo. I blocchi squadrati che formano questo primo ordine del campanile provengono dalle rovine di Paestum, come testimonia il tipo di pietra. Cosa che non deve assolutamente meravigliare se si considera che fin dall'XI-XII secolo i Normanni avevano utilizzato per il campanile di Salerno materiali di Paestum e addirittura avevano trasferito nel cosiddetto "Tempio di Pomona" (sempre a Salerno) alcune colonne del tempio italico di Paestum. Ancora: nell'atrio del Duomo di Salerno i Normanni avevano collocato un'enorme vasca romana in basalto egiziano prelevata a Paestum. Questa vasca è stata trasferita dai Borboni a Napoli (dando origine ad un interminabile contenzioso giudiziario) e adoperata per la Fontana dei Leoni nella Villa Comunale, al posto del "Toro Farnese" trasferito nel Museo Archeologico. Nessuna meraviglia quindi che il basamento del campanile del convento di San Francesco a Giffoni Valle Piana sia formato da blocchi ben squadrati provenienti da Paestum, città divenuta un'autentica cava di materiali edili belli e pronti, nonché già squadrati, per nuove costruzioni. Aggiungo - per concludere - che le due feritoie lunghe e sottili visibili in foto hanno straordinarie analogie con quelle degli otto torrioni ottagonali di Castel del Monte in Puglia, costruito intorno al 1240 da Federico II di Svevia. Il che mi fa inquadrare il convento di San Francesco a Giffoni Valle Piana più nell'ambito ella cultura architettonica siculo-normanno-sveva che in quello del Gotico. Particolare del campanile del convento di San Francesco a Giffoni Valle Piana / Salerno, risalente alla fine del XIII secolo. I blocchi squadrati che formano questo primo ordine del campanile provengono dalle rovine di Paestum, come testimonia il tipo di pietra. Cosa che non deve assolutamente meravigliare se si considera che fin dall'XI-XII secolo i Normanni avevano utilizzato per il campanile di Salerno materiali di Paestum e addirittura avevano trasferito nel cosiddetto "Tempio di Pomona" (sempre a Salerno) alcune colonne del tempio italico di Paestum. Ancora: nell'atrio del Duomo di Salerno i Normanni avevano collocato un'enorme vasca romana in basalto egiziano prelevata a Paestum. Questa vasca è stata trasferita dai Borboni a Napoli (dando origine ad un interminabile contenzioso giudiziario) e adoperata per la Fontana dei Leoni nella Villa Comunale, al posto del "Toro Farnese" trasferito nel Museo Archeologico. Nessuna meraviglia quindi che il basamento del campanile del convento di San Francesco a Giffoni Valle Piana sia formato da blocchi ben squadrati provenienti da Paestum, città divenuta un'autentica cava di materiali edili belli e pronti, nonché già squadrati, per nuove costruzioni. Aggiungo - per concludere - che le due feritoie lunghe e sottili visibili in foto hanno straordinarie analogie con quelle degli otto torrioni ottagonali di Castel del Monte in Puglia, costruito intorno al 1240 da Federico II di Svevia. Il che mi fa inquadrare il convento di San Francesco a Giffoni Valle Piana più nell'ambito ella cultura architettonica siculo-normanno-sveva che in quello del Gotico. | ||||
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